Cena evento “Che Ficata” a La Semente il 21 settembre

Torna anche quest’anno l’appuntamento per una squisita cena evento a La Semente. Cene che con il mese di settembre riprendono a pieno ritmo. Come l’anno scorso, ripetiamo l’evento “Che ficata”, a base di fichi e prodotti a km0 coltivati nell’orto della nostra fattoria sociale e preparati nella cucina del nostro agriturismo. L’occasione sarà il 21 settembre, a partire dalle ore 20.30, presso il nostro agriturismo a Limiti di Spello.

Volete conoscere il menù? Eccovi serviti.

ANTIPASTO: Carpaccio di fichi e grana.

PRIMO: Penne integrali con tomino, fichi e noci ripassate in forno.

SECONDO: Involtini farciti con fichi e formaggio avvolti in pancetta.

CONTORNO: Gratin di verdure.

DOLCE:  Torta con i fichi  e dadolata di vernaiola.

Sarà inoltre l’occasione per ascoltare la musica di Cristiano Cellini, acustica e voce di un gruppo musicale che ben conoscete se siete già stati dei nostri per una cena evento: stiamo parlando dei 5 de Mayo.

Per prendere parte all’evento, vi basterà contattare Eleonora al numero 338.6344821, così da richiedere informazioni e prenotare il vostro tavolo. E ricordate che il costo della cena è di 20 euro, 10 per i bambini.

Vi aspettiamo!

A Palazzo Donini, ANGSA Umbria presenta lo studio sul centro diurno La Semente

Il convegno “La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo Settore – Il caso La Semente” si terrà il 24 settembre, a partire dalle ore 10.

Cosa sarebbe accaduto se La Semente, centro diurno semiresidenziale gestito da ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus e situato a Limiti di Spello, non fosse esistito? E’ da questa domanda che ha mosso i primi passi la ricerca di Emili Abbate, tirocinante di ANGSA Umbria dal master MEMIS (Human Foundation e Università di Roma Tor Vergata). La Semente è stata dunque sotto la lente di ingrandimento per diversi mesi, come best practice e caso di studio, per l’analisi dell’impatto sociale del lavoro di ANGSA Umbria, finalizzato al sostegno di ragazzi autistici e delle loro famiglie.

I risultati dello studio verranno consegnati alla cittadinanza e alla comunità scientifica e istituzionale durante un evento pubblico, che si terrà il 24 settembre, a partire dalle ore 10, in Sala Fiume, all’interno di Palazzo Donini, sede della Regione Umbria, a Perugia.

Aspetto saliente della ricerca è stato il coinvolgimento dei diversi stakeholder coinvolti nel processo sociale del centro diurno: genitori, famiglie, operatori specializzati, utenti, fino alle Asl. Interessante a riguardo comprendere l’apporto e il valore sociale garantito dall’esistenza de La Semente, grazie alla sua struttura immersa nel verde, ricca di accorgimenti utili alla migliore accoglienza dei ragazzi autistici, attenta non solo all’assistenza tout-court, ma anche all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo degli utenti. Nello specifico ha garantito un sostegno effettivo alle famiglie, che hanno beneficiato di un minore isolamento; agli utenti, assicurando loro maggiore autonomia e consapevolezza di se stessi, oltre ad una importante riduzione dei comportamenti problema. Gli operatori hanno a loro volta dimostrato grazie al costante coordinamento di struttura, una migliore gestione dello stress e una maggiore capacità di problem solving. Da non trascurare l’impatto sociale de La Semente sulle Asl regionali, che traggono beneficio da una migliore efficacia dei servizi.

Durante il convegno, dopo i saluti istituzionali della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e della presidente di ANGSA Umbria, Paola Carnevali Valentini, sarà la volta della presentazione della ricerca, a cura del professor Filippo Montesi (Head of Evaluation di Human Foundation, Docente del Master Memis, Dipartimento Economia Università Tor Vergata) e della restituzione tecnica a cura di Emili Abate, studentessa Master Memis e tirocinante de La Semente. A seguire, i feedback istituzionali assegnati alla  Dott.ssa Antonia Tamantini (Direttore Struttura Complessa SPDC, Usl Umbria 2), al Prof. Antonio Picciotti (Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento di Economia, Università degli Studi di Perugia), al Dr. Marco Grignani (Responsabile SC Salute Mentale Area Sud – Assisano, Media Valle del Tevere e Trasimeno, Usl Umbria 1) e al Dr. Carlo di Somma (Presidente Federsolidarietà-Confcooperative Umbria).

La ricerca è stata realizzata grazie alla collaborazione con il Master Memis, Human Foundation  l’Università di Roma Tor Vergata.

La Semente all’Isola Polvese con Giovani in Azione Glocale

La Semente ha partecipato in questi giorni all’incontro tenutosi all’Isola Polvese nell’ambito della proposta progettuale Giovani in Azione Glocale. La cooperativa, considerata anche in questa occasione una best practice, ha portato la sua testimonianza di cooperativa agricola sociale e di innovazione.

L’incontro era volto ad approfondire gli “Strumenti di cittadinanza attiva e resilienza sociale per il futuro dei giovani e del territorio”, inserito all’interno del progetto organizzato dalle associazioni Movimento Consumatori e NeXt Nuova Economia per tutti, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tale progetto di focalizza sull’importanza di investire nei giovani perché la valorizzazione del capitale sociale costituisce un fattore determinante per lo sviluppo sostenibile di ogni società.

Giovani in Azione Glocale coinvolge gli studenti e fornisce loro le competenze sullo sviluppo sostenibile dei territori per l’elaborazione di prodotti di comunicazione o progetti sostenibili da sperimentare insieme a Reti locali, composte da imprese, organizzazioni e università, messe insieme dai promotori e partner del progetto utilizzando la metodologia Prepararsi al Futuro di NeXt.

Tra gli obiettivi del progetto:

  • rafforzare la costruzione del sé dei giovani attraverso pratiche di resilienza sociale;
  • coinvolgere i giovani in iniziative di cittadinanza attiva per infondere coraggio nel futuro, spirito di intraprendenza e proattività;
  • dotare i giovani di strumenti e competenze per rispondere ai bisogni ambientali e sociali della loro comunità;
  • valorizzare il patrimonio territoriale attraverso la promozione di un nuovo modello di sviluppo locale e sostenibile;
  • formare collaboratori e dirigenti delle associazioni su politiche e strumenti di cittadinanza attiva e di mobilitazione locale per giovani;
  • fornire alle imprese e alle organizzazioni locali gli spunti di riflessioni ed esperienze per il rilancio del territorio, mobilitando i giovani in eventi sul consumo responsabile.

Tra le attività del progetto: laboratori di agire locale, workshop, contest, campagne informative, guida multimediale, campus “agire locale e resilienza sociale” con il coinvolgimento di 50 studenti per sperimentare le migliori idee.

Domenica si è poi svolto, questa volta a La Semente a Limiti di Spello, un incontro con le realtà coinvolte in Giovani in Azione Glocale e con tutti i ragazzi partecipanti al progetto, con visita guidata e pranzo. Nella cucina della cooperativa sono state preparate ricche pietanze e piatti gustosi, composti con prodotti a km0 e direttamente coltivati all’interno degli ettari di terreno che compongono la fattoria.

Autismo e immagini: come aiutare la comunicazione verbale

Aiutare le persone affette dal disturbo dello spettro autistico nella loro comunicazione resta un aspetto fondamentale. In base ad alcuni studi di neuropsichiatria infantile, una percentuale importante di bambini interessati da autismo non acquisiscono alcun tipo di linguaggio verbale. Altri invece riescono a padroneggiarlo, seppur siano utili alcuni accorgimenti in tal senso.
Ecco dunque l’importanza delle immagini e del loro utilizzo, utili anche come modalità alternative di comunicazione e per soddisfare bisogni immediati di interazione, oppure il contrario, ad allontanare o rifiutare qualcosa che in quel momento non è gradito e che causa disturbo. Tali processi seguono associazioni tra parole, concetti e sensazioni, magari provate in passato.

 

IMG_7627 IMG_7629 IMG_7633 IMG_7645

“Ci sono da un lato soggetti che non hanno mai acquisito il linguaggio e non rispondono e non danno inizio ad alcuno scambio comunicativo, dall’altro soggetti che avviano continuamente conversazioni utilizzando un vocabolario ricco e formalmente appropriato, ma che non sono in grado di adeguare in modo flessibile la comunicazione al contesto interattivo, di mantenere la reciprocità e l’alternanza di turni nello scambio comunicativo e di interpretare correttamente tutti gli scambi comunicativi espressi dall’interlocutore” ( AJURIAGUERRA J. (DE), Manuale di psichiatria del bambino).
Per l’individuo autistico, acquisire e utilizzare strutture sintattiche e grammaticali corrette e comunemente note potrebbe rappresentare una criticità: è necessario l’intervento di altre forme di comunicazione, quindi non verbali, che aiutino il ragazzo a sviluppare e seguire, per quanto possibile, una logica e chiarezza nel linguaggio verbale.
L’utilizzo di foto, oggetti, immagini, simboli come ausili visivi risulta dunque fondamentale: una tecnica che utilizziamo anche all’interno del centro diurno La Semente: tramite l’uso di immagini, disegni e fotografie, gli operatori aiutano a instaurare un rapporto tra i ragazzi ospiti del centro diurno e il significato e significante delle cose. A ogni immagini corrisponde dunque un’azione, che può essere tradotta in linguaggio verbale.
Nello specifico, presso il centro diurno La Semente, utilizziamo le immagini con i nostri ragazzi per una duplice funzione: sia per costruire una sorta di agenda visiva della giornata, attraverso la quale prevedere le attività da eseguire con gli utenti; sia per aumentare la comunicazione tra questi ultimi e gli operatori, in particolare per i ragazzi che dispongono di minori capacità verbali e comunicative. Esempi concreti, in quest’ultimo caso, sono le immagini che riportano messaggi quali “stop”, “basta” o “avanti”, indicando le quali l’utente può comunicare con l’operatore dimostrandogli una sua intenzione o stato d’animo.
Il linguaggio per immagini non è certamente l’unico modo per contribuire al miglioramento della comunicazione verbale di un individuo autistico, ma è sicuramente un metodo immediato e chiaro.