L’Impresa creala! | A Compignano si passa al Business Model Canvas

Durante il corso dal titolo “L’impresa, creala!”, organizzato grazie all’impegno della Fondazione Compignano, che ci vede impegnati in prima linea nell’ambito formazione e consulenza, siamo passati allo studio del Business Model Canvas. Dopo avere dunque analizzato il contesto di riferimento, studiando insieme ai corsisti come è nata la loro idea d’impresa, anche per capire quali sono le tendenze sociali, economiche, giuridiche e politiche di riferimento, stiamo affrontando e utilizzando il metodo che descrive la logica con la quale un’organizzazione crea, distribuisce e cattura valore.

Lo strumento del Business Model Canvas è infatti utile per avere successo con la propria impresa, partendo dalla creazione di valore per i propri clienti dato dalla differenza tra benefici ricevuti e costi sostenuti, a prescindere da quale sia l’ambito di sviluppo. Innovare il modello di business della propria azienda, o ancor prima sviluppare la propria idea di impresa attraverso tale modello innovativo, è un’operazione necessaria nel tempo per non rischiare di diventare obsoleti e perdere la propria competitività. Il Business Model Canvas, inoltre, si applica non solo ad ambienti profit, ma anche non profit.

Vi ricordiamo che il corso “L’impresa, creala!” è dedicato a tutte le persone che hanno un sogno nel cassetto. Un’idea, nata magari nei momenti di vita più improbabili ma maggiormente ispirati: una birra tra amici, una canzone in macchina, un tramonto. Capita spesso di sottovalutare queste illuminazioni, perché cariche di emozione, di slancio e magari, proprio per questo, disordinate e apparentemente irraggiungibili. Non dobbiamo compiere questo errore. Non dobbiamo cestinare ciò che nasce dalla pancia! Il corso sviluppa quindi l’opportunità di portarlo gradualmente verso le zone alte: in testa, con ragionevolezza.

Continueremo dunque con i corsisti a mettere nero su bianco il modello di business, l’impalcatura del “fare affari” nelle componenti essenziali quali canali, relazioni, struttura dei costi e dei ricavi, attività e risorse chiave, partnership.

Agricoltura sociale: un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità

L’agricoltura sociale continua a rappresentare un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità. Lo scorso 30 ottobre è stata presentata, a Roma presso la Sala Auditorium INAPP di Roma, sull’argomento una pubblicazione, curata da Daniela Pavoncello dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), nel corso di un convegno a cui hanno partecipato tra gli altri i sottosegretari del Governo Vincenzo Zoccano e Alessandra Pesce e i Presidenti delle Federazioni FISH e FAND Vincenzo Falabella e Franco Bettoni.

Si tratta di un ampio approfondimento curato da Silvia Cutrera e dedicato alla ricerca di Daniela Pavoncello intitolata “Agricoltura sociale: un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità”, pubblicata dall’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la collaborazione del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria). La ricerca raccoglie i risultati del rapporto “Farming for Health”: l’agricoltura sociale come opportunità per l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
L’incontro è stato rivolto a tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, nello sviluppo di politiche e interventi volti a garantire pari opportunità e diritto ad una cittadinanza attiva. In tal senso, la partecipazione di autorevoli portatori d’interesse ha consentito certamente di sviluppare una profonda riflessione sul valore e sul significato dell’agricoltura sociale come pratica di un nuovo modello di welfare.

Il convegno è stato ripartito in due sessioni, la prima delle quali – dedicata al tema La governance istituzionale per lo sviluppo di un welfare generativo di comunità – è stata moderata da Stefano Sacchi, presidente dell’INAPP. Ne hanno discusso Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con deleghe a Famiglia e Disabilità e Alessandra Pesce, sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
La seconda sessione, invece, ha avuto come focus le opportunità di crescita e valorizzazione dello sviluppo locale attraverso le pratiche di agricoltura sociale. A moderare i lavori Ilaria Signoriello del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale. Presenti Daniela Pavoncello, ricercatrice dell’INAPP, Andrea Canevaro dell’Università di Bologna, Francesca Giarè del CREA, Saverio Senni dell’Università della Tuscia, Aurelio Ferrazza dell’Aienda Aagricola Casale di Martignano – Rete Fattorie Sociali, Marco Livia delle ACLI Nazionali, Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Franco Bettoni, presidente nazionale della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).
Le conclusioni sono state affidate ad Anna Grimaldi dell’INAPP.