A La Semente, le strenne natalizie. Regala del buono con un presente per il futuro

Natale è in arrivo? Volete regalare ai vostri cari, ai vostri amici, fornitori e clienti un dono buono, solidale e realizzato con prodotti a km0? O siete ancora indecisi su ciò che potrebbe augurare loro buone feste?

Niente paura: quest’anno La Semente vuole darvi un’idea che rappresenti il vostro segno di amicizia, amore, affetto. Sono in arrivo le strenne natalizie in fattoria, composte da prodotti biologici, coltivati anche dai nostri ragazzi nell’ottica dell’inserimento lavorativo. Un concentrato di sapore, genuinità e solidarietà.

Sapevate che la tradizione della cosiddetta strenna natalizia (regalo di Natale) discende da una consuetudine degli antichi romani, che si scambiavano doni augurali durante il periodo dei Saturnalia, che si celebravano a Roma dal 17 al 23 dicembre?

Se è vero che a Natale si è tutti più buoni, vorremmo che la predisposizione al donare possa prendere la forma della solidarietà, per chi, se vorrà sostenere il nostro progetto e acquistare le strenne natalizie de La Semente, deciderà di sostenere la nostra cooperativa e fattoria sociale acquistando un presente per il futuro e regalando del buono.

E volete sapere come saranno composte le nostre strenne? Avrete a disposizione un vasetto di miele da mezzo chilo, prodotto dalle nostre api che crescono nelle campagne della nostra fattoria a Spello, e due vasetti dei nostri gustosi trasformati. Potete sapere di più dei nostri trasformati, visitando la nostra pagina dedicata: //www.lasemente.it/business-sociale/

Prenotate anche voi le strenne natalizie de La Semente da regalare ai tuoi amici, parenti, fornitori e clienti.

Per info e prenotazioni, potete telefonate allo 0742.302033 o inviare una email a commerciale@lasemente.it.

Al Senato, con esperti e testimonianze momento di confronto sui disturbi intellettivi

“Abbiamo sempre sostenuto il grande valore dell’agricoltura come fonte primaria di vita e opportunità di sviluppo. L’amore per questo settore e la consapevolezza di quanto ci possa offrire, ci ha spinti a incentivare la diversificazione delle attività dell’impresa agricola, tra queste, a renderci particolarmente orgogliosi, le opportunità fornite dall’agricoltura sociale. Grazie all’impegno di molti attori è diventata una pratica innovativa, elemento caratterizzante il ruolo multifunzionale dell’agricoltura”. Con questa premessa Cinzia Pagni, presidente ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani ha aperto il convegno “L’Agricoltura per l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva” che si è tenuto a Roma, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

Una mattinata di approfondimento, riflessione e confronto arricchita dalla presenza della neuropsichiatra infantile Paola Vizziello, di Daniela Pavoncello per l’INAPP e Giuliano Ciano per il FNAS. Presenti anche i referenti di quattro esperienze che già hanno attivato percorsi di agricoltura socialeCapodarco, Semente, Istituto Agazzi-Arezzo Rete “ALL in For All”, Cooperativa Pegaso Progetto RAES Azienda Agricola Olivart. Sono intervenuti Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali e Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera. A chiudere l’iniziativa il presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.

In Europa la disabilità riguarda una persona su seicirca 80 milioni di individui in totale, tra questi il tasso di povertà è superiore del 70% rispetto alla media, – anche a causa delle difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, – percentuali che aumentano oltre i 75 anni di etàIn Italia 750 mila persone sono iscritte al collocamento obbligatorio. Questi numeri, destinati ad aumentare di pari passo con l’invecchiamento demografico della popolazione, chiamano tutti, ognuno a seconda delle proprie capacità e possibilità, ad un profondo senso di responsabilità. E’ proprio in questo contesto che ASeS-Cia ha scelto di essere protagonista, a fianco di chi ha dimostrato di condividere questa visione di social-inclusive community, nella costruzione di progetti e azioni volte a migliorare la qualità della vita, partendo da nuovi principi di welfare di comunità.

Esperienze sul campo hanno dimostrato che l’agricoltura sociale è un laboratorio a cielo aperto e che le progettualità possono riguardare ambiti diversi, tutti però orientati all’obiettivo primario dello sviluppo di attività con utilità sociale. Utilizzando quell’insieme di opportunità che l’agricoltura offre, nascono e si sviluppano percorsi di equità e uguaglianza. Il settore primario offre, come verificato dai feedback dei progetti, un contesto unico, anche se non esclusivo, per fornire in collaborazione con cooperative sociali, associazioni, comuni e aziende sanitarie, servizi alle persone più deboli. Ecco allora che l’agricoltura sociale, ha dato vita a importanti percorsi.

L’evento tenutosi al Senato, è stato dunque un’occasione di incontro e confronto sui progetti di ASeS-Cia e sulle esperienze delle aziende agricole che hanno scelto l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità intellettive e questo, partendo anche dal prezioso contributo fornito dai giovani del Servizio Civile e dai percorsi di agricoltura sociale confederali in diversi territori. Di particolare interesse, infine, la presentazione dei progetti che partiranno a breve e che coinvolgo giovani diversamente abili e, ogni qualvolta possibile, anche le loro famiglie.

“Siamo fieri del lavoro che ASeS svolge valorizzando il ruolo sociale dell’agricoltura e mettendola a servizio delle persone più in difficoltà -è intervenuto Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani. Il valore delle iniziative è tangibile nei tanti casi aziendali che vedono coinvolti gli agricoltori di Cia. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione anche delle istituzioni -ha concluso Scanavino- in particolare nelle aree del Paese più periferiche, dove i servizi scarseggiano e l’agricoltura diventa unico baluardo d’inclusione”.