Progetto Tablo, l’Europa a Spello in visita a “La Semente”

Mercoledì 14 febbraio, alle ore 10, presso il centro diurno semi-residenziale La Semente gestito da ANGSA Umbria Onlus, a Limiti di Spello, si è tenuta la visita da parte dei rappresentanti di 7 partner europei nell’ambito del progetto “Tablo”. La Semente si conferma infatti centro di eccellenza in Umbria nell’ambito della cura dell’autismo.

I rappresentanti hanno trascorso una settimana in Umbria, da lunedì 12 febbraio, presso il Centro Atlas dell’Associazione Sementera Onlus di Perugia.

Tale progetto, finanziato nell’ambito dell’Erasmus+, sta completando la realizzazione di uno strumento gratuito di e-learning che favorisca la conoscenza e la divulgazione di interventi a mediazione artistica a servizio di persone che soffrono di malattie croniche.

Simone Donnari del Centro Atlas è il responsabile del progetto, a cui l’associazione partecipa in forza della sua competenza ed esperienza ventennale nel campo delle terapie non verbali, dell’arteterapia e della innovazione tecnologica, insieme alla presidente Valentina Canonico e ad un team di 23 operatori.

Nel corso della visita i partner europei, guidati da rappresentanti del National Health System (NHS) Sistema Sanitario Inglese, visiteranno altre eccellenze umbre nell’ambito della cura e del trattamento di psicosi e autismo: le strutture della Asl Umbria2 di Foligno, l’Istituto Serafico di Assisi, il Centro Diurno La Semente di Spello, oltre a sperimentare le modalità innovative dei laboratori espressivi basati su arte e tecnologia presso il Centro Atlas (www.atlascentre.eu).

Al temine della visita, durante la quale la delegazione inglese ha avuto modo di conoscere anche le attività svolte all’interno della fattoria sociale La Semente, spin off di ANGSA Umbria Onlus, gli ospiti hanno potuto degustare le pietanze del pranzo preparate direttamente all’interno della cucina dell’agriturismo, con prodotti a km0 e coltivati anche nei 4 ettari di terreno a disposizione della cooperativa agricola sociale.

AGGIORNAMENTI – Servizio civile e garanzia giovani | Possibilità a La Semente

C’è la possibilità di svolgere il Servizio Civile anche a La Semente. Il bando è già disponibile ed è in scadenza al 19 febbraio.

Il bando si trova sul sito del Dipartimento della Gioventù e del SCN, ed è utile a selezionare 1.341 volontari da impiegare in 150 progetti di servizio civile per l’attuazione del Programma Operativo Nazionale “Iniziativa occupazione giovani” – PON IOG, (Garanzia Giovani).

Di seguito è possibile consultare il bando: Bando

Questo bando è dedicato ai giovani NEET, cioè giovani non occupati e non inseriti in percorsi di istruzione e formazione e si inserisce nelle strategie di contrasto alla disoccupazione giovanile tracciate a livello europeo.
Per poter partecipare alla selezione occorre innanzitutto essere iscritti al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” (Garanzia Giovani) ed aver sottoscritto il Patto di servizio con il Centro per l’impiego (CPI) e/o Servizio competente e successivamente individuare il progetto di SCN a cui si vuole partecipare.

I progetti riguardano sia il settore dell’educazione e promozione culturale – dai temi alimentari a quelli ambientali e della biodiversità – sia il settore dell’assistenza, per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani nell’agricoltura.

Il termine per la presentazione della domanda di partecipazione è il 5 Febbraio 2018 ore 14:00.

La Semente vi partecipa grazie a questo progetto:

– PROGETTO MOLTIPLICHIAMO BIODIVERSITA’
Leggi il progetto
Posti disponibili: 7
Settore: Educazione e promozione culturale
Sedi di attuazione:

Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda:
Arci Servizio Civile Perugia
Indirizzo: via della Viola 1 – PERUGIA
Tel: 0755731074
Email: perugia@ascmail.it
Sito Internet: www.arciperugia.it

Gli aspiranti volontari sono tenuti ad informarsi su modalità, tempi e luoghi di selezione presso l’ente che realizza il progetto prescelto.

Le selezioni avverranno secondo i seguenti criteri depositati e approvati dall’UNSC in fase di accreditamento.

Le procedure selettive si avvieranno dopo il termine del bando secondo le date di convocazione che saranno pubblicate almeno quindici giorni prima presso la sede ASC di riferimento, ovvero sul suo sito internet e su questo sito internet

Per fare domanda occorre, dopo aver letto e scelto il progetto, compilare i seguenti allegati:
Domanda di ammissione (Allegato 2)
Autodichiarazione (Allegato 3)
Agli allegati è necessario includere la copia di un documento di identità valido e una copia del Patto di servizio sottoscritto dall’interessato e da altra documentazione attestante la presa in carico da parte del il CPI e/o Servizio competente.
E’ possibile ma non obbligatorio presentare inoltre un curriculum vitae ed eventuali allegati che attestino i titoli posseduti

Di seguito i requisiti per fare domanda e le modalità di partecipazione e selezione.

REQUISITI PER FARE DOMANDA
Ad eccezione degli appartenenti ai corpi militari o alle forze di polizia, possono partecipare alla selezione i giovani, senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età, in possesso dei seguenti requisiti:
a) essere cittadini italiani;
b) essere cittadini degli altri Paesi dell’Unione europea regolarmente residenti in Italia;
c) essere cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia;
d) essere iscritti al Programma “Garanzia Giovani” (da effettuarsi sul sito internet
www.garanziagiovani.gov.it), aver firmato il Patto di Servizio ed essere stati “presi in carico” dal CPI e/o Servizio competente;
e) non aver riportato condanna, anche non definitiva, alla pena della reclusione superiore ad un
anno per delitto non colposo, ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o
esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata;
f) essere disoccupati ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 150/2015 del 14 settembre 2015 e successive modifiche e integrazioni;
h) non frequentare un regolare corso di studi (secondari superiori, terziari non universitari o
universitari);
i) non essere inseriti in alcun corso di formazione, compresi quelli di aggiornamento per l’esercizio della professione o per il mantenimento dell’iscrizione ad un Albo o Ordine professionale;
l) non essere inseriti in percorsi di tirocinio curriculare e/o extracurriculare, in quanto misura formativa.
I requisiti di partecipazione richiesti dalla Garanzia Giovani devono essere posseduti all’avvio del percorso in “Garanzia Giovani” (inteso come momento procedurale che si apre con l’adesione sui portali e si chiude con la presa in carico da parte di un CPI, e con la sottoscrizione del Patto di Servizio), e all’inizio della misura del servizio civile nazionale. I requisiti di cui alle precedenti lettere a), b), c) ed e) devono essere mantenuti sino al termine del servizio. Non possono presentare
domanda i giovani che:
a) abbiano già prestato servizio civile nazionale per l’attuazione del Programma Garanzia Giovani;
oppure abbiano interrotto il predetto servizio prima della scadenza prevista, o che alla data di
presentazione della domanda siano impegnati nella realizzazione di progetti di servizio civile
nazionale per l’attuazione del programma europeo Garanzia Giovani;
b) abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione
retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.
Non costituisce causa ostativa alla presentazione della domanda di servizio civile nazionale per la partecipazione al Programma Garanzia Giovani l’aver già svolto il servizio civile nazionale ai sensi della legge n. 64 del 2001, oppure nell’ambito del progetto sperimentale europeo IVO4ALL o aver interrotto il servizio civile nazionale svolto nell’ambito della Garanzia Giovani per motivi non imputabili ai volontari.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE E SELEZIONE
La domanda di partecipazione, che deve essere presentata previa iscrizione al Programma Garanzia
Giovani, firma del Patto di Servizio e “presa in carico” da parte del CPI e/o Servizio competente, deve essere indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto e deve pervenite allo stesso entro e non oltre le ore 14.00 del 5 febbraio 2018.
Le domande pervenute oltre il termine stabilito non saranno prese in considerazione.
La domanda, firmata dal richiedente, deve essere:
– redatta secondo il modello riportato nell’Allegato 2 al presente bando, attenendosi
scrupolosamente alle istruzioni in calce al modello stesso ed avendo cura di indicare la sede per la quale si intende concorrere;
– accompagnata da fotocopia di valido documento di identità personale;
– corredata dalla scheda di cui all’Allegato 3, contenente i dati relativi ad eventuali titoli posseduti;
– corredata da copia del Patto di servizio sottoscritto dall’interessato e da altra documentazione
attestante la presa in carico da parte del il CPI e/o Servizio competente.
Le domande possono essere presentate esclusivamente secondo le seguenti modalità:
1) con Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l’interessato avendo cura di allegare tutta
la documentazione richiesta in formato pdf;
2) a mezzo “raccomandata A/R”;
3) mediante consegna a mano.
E’ possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile
nazionale da scegliere tra quelli inseriti nel presente bando.
La presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti inseriti nel presente bando, indipendentemente dalla effettiva partecipazione alle selezioni. E’ invece possibile presentare domanda per progetti inseriti nel bando contestualmente pubblicato ai sensi della legge n. 64/2001 avendone i requisiti dallo stesso richiesti. In caso di esito positivo delle selezioni sia in un progetto di servizio civile nazionale ai sensi della citata legge n. 64/2001, che in un progetto in attuazione del programma europeo Garanzia Giovani, il candidato avviato al servizio in uno dei due progetti non può interrompere il servizio intrapreso per essere assegnato all’altro.
La mancata indicazione della sede per la quale si intende concorrere non è motivo di esclusione.
La mancata sottoscrizione e/o la presentazione della domanda fuori termine è causa di esclusione
dalla selezione.
Non è causa di esclusione il mancato invio della fotocopia del documento di identità, ovvero la
presentazione di una fotocopia di un documento di identità scaduto.

 

User Journey Map: mappe speciali per un cammino condiviso

Quali sono le persone che voglio raggiungere? Di cosa hanno bisogno? Come queste persone cercano di ottenere gli obiettivi che si prefiggono? Cosa usano e in quale ordine? Perché compiono quella scelta? Cosa provano tali persone nel tentativo di raggiungere il risultato desiderato?”.

Sono queste solo alcune delle domande, tanto complesse quanto mirate, che chi si appresta a elaborare un prodotto (sia esso materiale o legato al mondo dei cosiddetti ‘servizi’) dovrebbe porsi. Calarsi nell’esperienza, immedesimarsi nel cliente, cercare di raggiungere così non solo il proprio obiettivo, ma anche e soprattutto quello dei customer.

Si chiama “user journey map” o del ‘percorso utente’ ed è uno dei metodi più adatti per perseguire questa scelta. La user jouney map può essere spiegata come la “rappresentazione sintetica dei passaggi che fanno le persone tra i canali messi loro a disposizione (sito, app, sportello/punto vendita, etc.) per raggiungere un obiettivo“.

Usarla aiuta a rendere chiari e visibili processi fondamentali per il nostro progetto che altrimenti non riveleremmo.

Abbiamo deciso di applicarla anche nel centro diurno La Semente, dove vengono assistiti giovani e adulti affetti dal disturbo dello spettro autistico. Una buona palestra per il nostro team, composto da validi e qualificati operatori, che, grazie alla discussione stimolata, arriverà a inquadrare i singoli problemi, assicurargli il giusto peso, fino a giungere alla soluzione più corretta.

Come funziona

Nella nostra tabella, disponiamo in riga le attività e in colonna i nostri task. Attraverso questo processo siamo in grado di raggiungere alcuni obiettivi:

  • miglioriamo lo stato attuale;
  • progettiamo e valutiamo il futuro;
  • sviluppiamo una visione con il customer al centro e un’offerta innovativa.

Inoltre grazie alla tabella otteniamo informazioni importanti su:

  • Contesto. Cerchiamo di rispondere alle domande: cosa facciamo per i nostri utenti? cosa fanno loro per noi? In questo modo riusciamo a costruire lo scenario in cui si collocano le interazioni con i customer, rilevandone aspetti positivi e negativi.
  • Personas. Facciamo riferimento ad un profilo utente preciso, dunque analizzando persona per persona e dedicandogli una mappa. Ognuno è ricco del suo vissuto personale e si posiziona in base a previsioni, desideri, ambizioni.
  • Risultati. È una descrizione dei risultati desiderati – che cosa sta cercando di raggiungere il nostro utente?  Elenchiamo tutte le azioni, per quanto possibile, che permettono di raggiungere il risultato. In questa parte, grande importanza rivestono le motivazioni e i bisogni che portano ad agire.
  • Touchpoints. Sotto ogni azione riportiamo tutti i canali e punti di contatto dove i servizi e le persone si incontrano.
  • Fornitura del servizio. Sotto ogni punto di contatto, scriviamo cosa offre il servizio e chi ne è il responsabile diretto.
  • Viaggi emozionali. Si creano delle linee verticali dove inserire l’esperienza della personas (azione – > punto di contatto – > cosa offre il servizio – > esperienza). Qui rispondiamo alle domande su le emozioni: come pensi che la persona si sentiva in quel momento? Utilizziamo una scala da 0 a 10, più alto è il numero, migliore è l’esperienza. Si può rappresentare con una linea con il valore in alto o in basso a secondo dell’esperienza.
  • Blueprint. In basso possiamo mappare l’intervento delle persone che forniscono il servizio ricostruendo collegamenti finché non avremo un modello organizzativo, un quadro completo del funzionamento dell’organizzazione del servizio.
  • Miglioramenti e innovazioni. La mappa ha un obiettivo creativo, di brainstorming rispetto a servizi che abbiamo identificato come deboli. Mostrare le cose nero su bianco, in condivisione aiuta a focalizzarle e a mettere ordine. È allora che riusciamo ad innescare un processo creativo che si alimenta grazie ad un artefatto condiviso.

La forza della user journey map non dipende solo dal fatto che è incentrata sul customer, ma anche dalla possibilità di raccogliere in itinere i dati, di annotare idee e cambiamenti, in maniera dinamica come sono i comportamenti dell’uomo.

 

Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura | Commissione Europea al lavoro

Il settore agricolo e le zone rurali sono attori importanti per il benessere e il futuro dell’Unione Europea e dei suoi cittadini. L’Europa, è uno dei principali produttori di cibo al mondo e garantisce la sicurezza alimentare per oltre 500 milioni di cittadini europei. Al termine del 2017, è dunque necessario riflettere sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, in particolare per chi, come La Semente, è addetto al settore.

In uno studio pubblicato lo scorso novembre da parte della Commissione Europea, risulta come il ruolo degli agricoltori dell’UE sia fondamentale: sono infatti i primi amministratori dell’ambiente naturale, si prendono cura delle risorse, dal suolo, all’acqua, all’aria e alla biodiversità per una superficie coltivata pari al 48% di quella a disposizione in Unione Europea (le foreste si aggirano al 36%). E’ anche e soprattutto per questo motivo che risulta fondamentale preservare le risorse naturali, non depauperare il terreno, ma piuttosto agire nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

L’Unione Europea ha in tal senso individuato tre dimensioni di lavoro per la sostenibilità in agricoltura: economica, sociale e ambientale. Ad esse, si aggiunge la forte sinergia che può essere data dalla ricerca e dallo sviluppo tecnologico.

Se dunque le dimensioni economica e ambientale sono state più spesso “battute” e percorse, quella sociale rappresenta la vera sfida del futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura. Una delle priorità resta per questo motivo quella del rafforzamento delle capacità locali e di promozione per l’inclusione sociale e la riduzione della povertà, da raggiungere attraverso un approccio bottom-up a livello locale. “È necessario – scrive la Commissione Europea nel suo report – migliorare la sinergia e il coordinamento con autorità municipali e agenzie locali per mobilitare pienamente il potenziale rurale“.

L’idea alla base dell’agricoltura sociale e dell’assistenza è molto più che un’opportunità di sviluppo per le fattorie specializzate in cui possono essere integrate persone con bisogni speciali. L’educazione, lo sviluppo delle persone e la loro multifunzionalità: anche questi sono obiettivi dell’agricoltura sociale.

ESPERIENZE IN EUROPA DI SOCIAL FARMING

Ma qual è la situazione in Italia?

Il Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale rappresenta un luogo votato alle esperienze di social farming, dove il pluralismo in Italia tra aziende agricole, cooperative sociali, comunità di accoglienza, associazioni di genitori, esperti o professori universitari possono confrontarsi. Attualmente sono 250 le fattorie sociali in Italia, che operano a vario titolo sul territorio, mentre l’agricoltura sociale è regolata da una legge recente, la 141 del 18 agosto del 2015. E’ la stessa normativa a riconoscere la vastità delle esperienze di agricoltura sociale presenti in Italia. Queste ultime infatti riguardano solo fattorie o cooperative che gestiscono attività agricole con detenuti, immigrati o persone con disabilità. Agricoltura sociale è anche quando si sceglie di produrre in modo equosolidale o si recuperando terreni confiscati alle mafie. Oppure quando si difende la biodiversità o si realizza un giardino o un orto condiviso in città.

Attualmente quasi tutte le Regioni italiane hanno una legge che riguarda l’agricoltura sociale, mentre per Puglia, Lazio, Basilicata e Sicilia le normative regionali sono in corso di definizione. Per gli esperti, molto dipenderà anche dai percorsi di formazione dei professionisti interessati a intraprendere questi percorsi.

Per ulteriori dettagli, potete visitare questi link:

SOCIAL FARMING IN EUROPE AND ITALY

WELFORUM.IT

©Riproduzione riservata

Sanità in Umbria | Nel 2018, 160 progetti per favorire la vita indipendente e l’inclusione sociale

La notizia dell’impegno della Regione Umbria per favorire, in ambito sanitario, la vita indipendente e l’inclusione sociale arriva proprio il 3 dicembre, Giornata Internazionale per le Persone con Disabilità. “Da gennaio 2018, per la prima volta in Umbria, saranno attivati oltre 160 progetti per favorire concretamente la vita indipendente, l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità”. A renderlo noto è l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini.

Una novità che noi stessi da La Semente salutiamo con piacere e che consideriamo un gesto importante, utile a piantare nuovi semi sul territorio nell’ottica dell’inclusione sociale e della programmazione del service design.

Una possibilità, quella dei fondi per l’inclusione sociale, arrivata dopo che la Giunta regionale ha approvato in via definitiva le “Linee guida per la vita indipendente della persona con disabilità”, a seguito di un’ampia fase di partecipazione con l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, le Federazioni maggiormente rappresentative al livello nazionale e i Comuni capofila delle Zone sociali, che realizzeranno concretamente i progetti.

Si tratta di una grande novità in materia di disabilità e di non autosufficienza – evidenzia Barberini – perché per la prima volta, nella nostra regione, non sono istituzioni e servizi a stabilire i bisogni della persona disabile ma la persona stessa, attraverso progetti individuali e personalizzati che tengano effettivamente conto delle esigenze di ciascuno. È un vero e proprio cambio di paradigma, che prevede un approccio innovativo alla disabilità, ponendo al centro la persona e il suo progetto di vita. Si tratta di un percorso atteso da anni, non solo dalle persone disabili e dalle loro famiglie ma anche dalle associazioni del settore, con la comunità che si fa carico di chi è più fragile favorendone autonomia e inclusione”.

L’obiettivo – sottolinea l’assessore – è dare risposte più efficaci ai bisogni, promuovendo un processo d’innovazione culturale, metodologica e organizzativa e riorientando i servizi verso l’autodeterminazione, la promozione dell’autonomia e la piena integrazione sociale delle persone con disabilità“.

A tale scopo – spiega Barberini – con risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020, sono stati stanziati quasi 2,4 milioni di euro, destinati alle dodici Zone sociali dell’Umbria, per realizzare 126 progetti sperimentali di vita indipendente. Sono stati inoltre previsti ulteriori 800mila euro con il Fondo nazionale per la non autosufficienza e altri 600mila euro con la nuova programmazione Prina (Piano regionale integrato non autosufficienza), che permetteranno di realizzare altri 40 progetti. I destinatari – continua – sono persone residenti in Umbria, di età compresa fra 18 e 64 anni, con un Isee fino a 25mila euro e in condizioni di accertata disabilità.

I progetti di vita indipendente saranno definiti sulla base delle caratteristiche di ogni singolo richiedente e potranno riguardare percorsi di studio e formazione, lavorativi, di assunzione di carichi familiari, attività di rilevanza sociale, azioni comuni di vita quotidiana, esperienze di coabitazione sociale, tutti mirati all’approccio verso l’autonomia”.

Le modalità di accesso ai percorsi di vita indipendente verranno indicate in un avviso pubblico, predisposto dalla Regione Umbria per assicurare omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale ed emanato nel prossimo gennaio dai Comuni capofila delle Zone sociali. I contributi erogati vanno da 12 a 18mila euro a progetto, per una durata massima fra 12 e 18 mesi. Sono destinati a coprire i costi per operatori, regolarmente contrattualizzati, individuati come assistenti delle persone con disabilità, per la locazione dell’unità immobiliare nella quale viene realizzato il progetto e per l’acquisto di ausili all’autonomia.

“Design, Do and Lean It”. Nuovi modelli di business di impresa pensando all’Europa

Un solo hashtag: #ILoveErasmusPlus. Perché amare un progetto di così ampia portata vuol dire anche comprenderne appieno il significato. Proprio questo hashtag è stato scelto come ‘mantra’ per la prima tappa in Finlandia, dal 22 al 28 ottobre 2017, a cui anche La Semente ha partecipato, ospitata, insieme ad altri partner internazionali e nazionali, dalla capofila del progetto la PKKY – North Karelia Municipal Education and Training Consortium.

Il progetto si intitola “Design, Do and LEAN it – Experimental development as a tool of strenghten the collaboration with work life and educational organization” e ha come obiettivo quello di riunire per la prima volta i vari rami del Service Design, una giovane e variegata disciplina, per ottimizzarla e diffonderla.

Tra i partner del progetto, insieme a La Semente, lo Ies Felipe de Borbon dalla Spagna, Pohjois-Karjalan koulutuskuntayhtymä PKKY e Aspa Palvelut Oy dalla Finlandia, Vrij katholiek onderwijs opwijk dal Belgio, l’Universidad de Almería dalla Spagna, l’italiana AIAB Umbria, Coleg Gwent dal Galles. Una cabina di regia importante, all’interno della quale la Semente entra di diritto, grazie alla sua esperienza come best practice e spin off di successo.

Uno degli scopi dei vari workshop svoltisi a Joensuu è stato quello di progettare nuovi modelli di business grazie al Design Thinking, passando dal Business Model Canvas al LEAN Canvas. La domanda principale a cui si è provato a rispondere è: “qual è il futuro per la progettazione di servizi, in particolare in ambito socio-sanitario?”. La risposta? Basare i prodotti su bisogni e desideri reali, espressi da persone in carne ed ossa.

Lo staff de La Semente in missione ha riportato a casa con sé un bagaglio ricco di esperienza e di più arricchito know-how, grazie al lavoro svolto assieme a partner di caratura nazionale e internazionale. Sul tavolo, l’elaborazione di un nuovo processo di sviluppo di prodotti e servizi che mira a non imporre, ma a raggiungere clienti ed utenti partendo proprio dalle loro istanze e necessità.

La Semente è best practice | Dal Messico a Spello per studiare la cooperativa

Dal Messico fino a Limiti di Spello per studiare la fattoria sociale e l’esperienza nel mondo del terzo settore sviluppata a La Semente. E’ accaduto lo scorso giovedì 5 ottobre, quando sono venuti a trovarci in cooperativa alcuni studiosi universitari dall’ateneo di Puebla, grande centro a circa 130 chilometri dalla capitale Città del Messico. Si tratta di professori e studenti provenienti dai dipartimenti di economia e scienze sociali, interessati agli aspetti metodologici con cui La Semente ha mosso i primi passi, divenendo nel tempo un possibile modello replicabile nel sociale e in agricoltura.

La Semente si conferma così best practice di fattoria sociale, cooperativa agricola di tipo b, nonché modello per l’inserimento lavorativo in agricoltura di persone svantaggiate. Gli studiosi americani hanno dunque visitato il centro diurno La Semente per giovani ragazzi autistici, gestito da Angsa Umbria Onlus, e i campi della fattoria sociale, dove vengono coltivati ortaggi, frutta e verdure con i metodi biologici e il rispetto della natura e dei cicli stagionali.

La Semente non è comunque l’unica realtà che gli studiosi universitari e gli studenti hanno visitato in Italia. Il viaggio è proseguito anche in Abruzzo, a Roma e a Milano, nonché con la visita agli uffici di Banca Etica e Banca Prossima, nell’ottica dell’interesse per un nuovo modello di economia sostenibile.

A nome della cooperativa non possiamo far altro che ringraziare chi crede in noi e chi sceglie La Semente come esempio e best practice di realtà nel terzo settore.

La Semente fa scuola ed ‘esporta’ il suo know-how

Partiranno a breve le prime consulenze in agricoltura sociale e per la riduzione dei comportamenti problema.

Nel mondo del terzo settore è fondamentale non esistano barriere: né architettoniche, né geografiche, né tantomeno fisiche e mentali. La cooperativa agricola sociale ‘La Semente’ di Limiti di Spello ha preso alla lettera questa missione e si accinge ad inaugurare una nuova stagione: da luglio, comincerà infatti ad erogare consulenza indirizzata a realtà impegnate nel mondo dell’agricoltura sociale e del sostegno alla disabilità.

Per l’occasione, ‘La Semente’ supera i confini umbri e vola direttamente in Calabria, a Lamezia Terme, dove aiuterà la Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza nel percorso di creazione e sviluppo del nuovo Centro psico-educativo intensivo sull’autismo, realtà finora unica nella regione del sud Italia che aprirà i battenti il prossimo settembre all’interno dell’Oasi Bartolomea. La Comunità Progetto Sud ha presentato il centro lo scorso 10 giugno: il suo intervento psico-educativo punterà a setting settimanali intensivi, rientri settimanali a giorni alterni, counseling familiare sistemico, attività di agricoltura sociale.

A formare gli operatori del nuovo centro lametino ci penseranno i professionisti del team de ‘La Semente’, nata nel 2011 come centro diurno per giovani e adulti affetti dalla sindrome dello spettro autistico. Si tratta di una realtà che negli anni ha sviluppato un importante know-how nei settori socio-sanitario, dell’inserimento lavorativo e dell’agricoltura sociale. Tra i moduli che verranno erogati agli operatori del futuro ci sono in particolare: la somministrazione del test della TTAP, ossia la valutazione delle abilità significative strumentali al raggiungimento dell’autonomia da parte del soggetto disabile in vari contesti di vita; lo studio e l’utilizzo della mappa concettuale, che rappresenta uno strumento utile al matching tra le abilità emerse dalla TTAP e le attività svolgibili in un particolare servizio; il fundraising e la comunicazione nel sociale.

‘La Semente’ si mette dunque in gioco: consapevole non solo che sono ormai sempre più numerose le richieste di aiuto e di cura per soggetti affetti da autismo, ma anche che il mondo del terzo settore richiede competenze specifiche e professionalità a 360 gradi in grado di operare nella piena consapevolezza per la costruzione di una società migliore.

Alle Infiorate di Spello, il progetto “Infiorautismo 2017”

I fiordalisi della fattoria sociale La Semente, di Limiti di Spello, decoreranno le Infiorate anche quest’anno grazie al progetto “Infiorautismo 2017”.

Nei nostri campi abbiamo infatti coltivato i fiordalisi blu, come il colore dell’autismo, da destinare al grande evento che si terrà a Spello per il week-end del 17 e 18 giugno 2017, in occasione della festività del Corpus Domini.

In tanti volontari dell’associazione delle Infiorate hanno raccolto i petali dei fiordalisi che andranno poi a comporre i ‘quadri’ di fiori e che decoreranno le strade della cittadina in provincia di Perugia. Durante la splendida manifestazione, gli infioratori di Spello infatti realizzano a terra gli splendidi tappeti usando fiori freschi raccolti in natura, ed eventualmente essiccati.

Il disegno su strada può essere tracciato con il gesso a terra con la tecnica della quadrettatura oppure disegnato su carta poi incollata al suolo permettendo la realizzazione di opere più grandi e più complesse. Le raffigurazioni, ispirate a tematiche religiose della cristianità, sono costituite da figure piane, bidimensionali, in cui è ricercabile un effetto tridimensionale esclusivamente tramite l’utilizzo di tecniche prospettiche, cromatiche e di stratificazione dei fiori e delle specie vegetali spontanee conseguita per mera sovrapposizione, senza l’uso di collanti. Le opere devono avere una lunghezza minima di 12 metri, nel caso dei tappeti, o una superficie di almeno 24 metri quadrati, nel caso dei quadri. La differenza tra quadri e tappeti si basa sulle dimensioni ma anche sulla composizione: nei quadri la parte figurativa interessa tutta la superficie infiorata, mentre nei tappeti la parte figurativa rimane al centro della composizione che è preceduta e seguita da disegni geometrici e decorazioni ripetitive sempre realizzati con petali di fiori.

Trovate qui tutto il programma dell’evento —> //infioratespello.it/

Ruralissima – Cross country for Autism | A La Semente la terza edizione

Aria pura, paesaggi bucolici, natura incontaminata e cibo sano: sono gli ingredienti per la terza edizione della Ruralissima, la corsa campestre che si correrà nelle campagne de La Semente, a Limiti di Spello, il prossimo 17 giugno.

La Ruralissima ‘sfrutta’ le bellezze paesaggistiche e rurali delle nostre campestri umbre e nasce con l’obiettivo di raccogliere fondi a favore dell’innovativa e intelligente fattoria de La Semente, centro diurno, fattoria sociale e distretto rurale che dal 2011 è impegnata, tra gli altri servizi, nell’inserimento lavorativo a vantaggio di ragazzi adulti autistici.

Si correrà quindi anche quest’anno: la Ruralissima in questo 2017 infatti è alla terza edizione. La nobile causa del sostegno alle famiglie di persone affette da autismo da sì che lo slogan della manifestazione sia “Cross country for Autism”.

L’evento podistico vede l’organizzazione tecnica di ASPA Bastia, il patrocinio di Coni Italia e di ENDAS e lo sponsor tecnico della Decathlon di Foligno.

La corsa si svolgerà all’interno della fattoria sociale La Semente, toccando le aree agricole circostanti, regalando ai tanti podisti che parteciperanno una esperienza fuori dal comune. L’evento avrà inizio alle ore 16.00 con il ritrovo dei partecipanti. I giovani e i giovanissimi gareggeranno alle 17.00, mentre per gli adulti il turno arriverà alle 19.00. La gara podistica si concluderà con la premiazione.

A seguire cena bio in agriturismo a la Semente: un momento conviviale aperto a chi vorrà condividere con tutti i partecipanti e gli organizzatori una giornata all’insegna di solidarietà, sport, salute e condivisione.

E’ possibile inviare le proprie iscrizioni per partecipare a: info@aspabastia.it  info@lasemente.it o contattando i numeri 393/8386622 – 0742/302033

La Semente e il mondo dell’impresa sociale al Capitolo Generalissimo con i frati francescani

Le Famiglie francescane dell’Umbria riunite nel quinto centenario della bolla ‘Ite vos’, vogliono fraternamente dialogare e confrontarsi sulla comunione fraterna e sull’evangelizzazione nella terra umbra, a servizio della Chiesa locale e universale”: con queste parole il Cardinale Bassetti, Presidente CEI, ha introdotto, nel pomeriggio di ieri 29 maggio, la liturgia di inizio del Capitolo generalissimo, che tutti i francescani dell’Umbria celebrano a Foligno per cinque giorni fino al 2 giugno, spiegandone senso e motivazioni.

Anche La Semente ha partecipato ai lavori del Capitolo Generalissimo, all’interno della grande sala dell’Oasi di San Francesco, a Foligno. I lavori capitolari si sono tenuti giovedì 31 maggio, con inizio alle 15.30. Una tavola rotonda sul tema “Prendersi cura delle fragilità del popolo per costruire un mondo migliore”, con Andrea Tittarelli, direttore e giovane umbro della Cooperativa Agricola “La Semente”, Domenico De Masi (sociologo), Federica Angeli (giornalista); fra Enzo Fortunato (moderatore). “Tre personalità dalle forti sfaccettature della nostra società”, detto Padre Enzo Fortunato.

Per La Semente è stata un’ottima occasione, per raccontare la storia della nascita della fattoria sociale, spin off del centro diurno per per giovani e adulti affetti dalla sindrome dello spettro autistico. Gli stessi frati francescani, incuriositi, hanno chiesto ai relatori di porre loro delle domande, su come il mondo cristiano può incontrare quello laico. “Chiediamo alle voci laiche cosa pensano di noi”, ha detto in apertura della tavola rotonda Padre Enzo Fortunato. “Vogliamo che le ferite di questa società diventino anche opportunità“, ha dichiarato ancora Padre Enzo Forunato.

Questi alcuni numeri di questo Capitolo. I frati riuniti, in rappresentanza delle Famiglie francescane dell’Umbria, sono 53, così suddivisi: 22 frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi, 13 frati Minori Cappuccini della Provincia Serafica dell’Umbria, 17 frati Minori Conventuali – di cui 7 della Provincia italiana di San Francesco d’Assisi e 10 della Custodia del Sacro Convento – , e 1 frate della Provincia di San Francesco d’Assisi del Terz’Ordine Regolare.

A loro si sono uniti i tre Ministri generali: fra Michael A. Perry OFM, fra Mauro Tasca OFMConv e fra Mauro Jöhri OFMCap, e i loro Vicari, insieme al Vicario generale del TOR, fra Armando Trujillo. Infine, in qualità di facilitatore: p. Brian Terry, Ministro generale dei frati francescani dell’Atonement. Altre presenze temporanee al Capitolo sono i Maestri e i Vicemaestri insieme ai Novizi OFM, OFMConv e Atonement, e alcuni frati della Curia generalizia OFM.

Dell’evento si parlerà anche su Rai 1, a Tg1 Dialogo, in onda sabato 3 giugno alle 8.20.

I ragazzi de La Semente a “Diversamente Creativi” | In piazza per la disabilità

Giovedì 4 maggio a partire dalle 9.30 in piazza IV Novembre a Perugia si è tenuta l’undicesima edizione dell’evento “Diversamente creativi”, dedicato all’inclusione sociale e alla sensibilizzazione della cittadinanza sul tema della disabilità. Anche i ragazzi del centro diurno semi-residenziale La Semente hanno partecipato con una delegazione e accompagnati dai nostri operatori.

L’appuntamento, che si svolge col patrocinio della Regione Umbria (Garante per l’infanzia e l’adolescenza), del Comune di Perugia, della USL Umbria 1, dell’Ufficio scolastico Regionale, ARPA Umbria, è stato organizzato dal Consorzio Auriga insieme ad altre associazioni ed Onlus quali Fish, Cesvol, Upmat e Plastic Food, e ha visto la partecipazione di numerosi istituti scolastici del territorio e di ragazzi provenienti da centri socio educativi o di riabilitazione. Nell’area di piazza IV novembre ed all’interno della sala del Grifo e del Leone di palazzo dei Priori saranno presenti circa 36 stand.

All’evento hanno partecipato il sindaco Andrea Romizi, l’assessore Edi Cicchi, l’assessore regionale Barberini, il garante per l’infanzia Serlupini, il direttore generale di Usl 1 Casciari, il dirigente dell’ufficio scolastico regionale Boarelli, il presidente del consorzio Auriga Liana Cicchi, il direttore Upmat Lisi, il presidente dell’osservatorio sulla disabilità Goretti, il presidente del Cesvol Billi.

Nel corso della giornata sono stati presentati i progetti integrati realizzati nel corrente anno scolastico e si sono condivise le esperienze significative che le scuole hanno proposto relativamente ai temi delle pari opportunità e della disabilità.

Un’occasione di integrazione, di presa di coscienza e consapevolezza rispetto a determinati temi in totale sinergia col territorio. Una rete di solidarietà diversa dal solito, che vedrà proprio la creatività dei ragazzi come foriera di un importantissimo messaggio, l’abbattimento delle barriere non solo architettoniche ma anche e soprattutto sociali.

Con questo progetto si vuole, infatti, promuovere la consapevolezza, la comprensione e il rispetto dell’altro, persona con disabilità, spesso raggiungibili solo attraverso la condivisione di esperienze comuni forti e significative.

Questa giornata di “festa” nasce per mostrare e valorizzare le attività curate durante tutto l’anno a scuola e fuori dalla scuola, poiché l’attività è sostenuta da una capillare e fattiva rete creata tra istituzioni, centri diurni per persone con disabilità dell’USL1 dell’Umbria, scuole ed associazioni.

Aprendo la conferenza stampa di oggi l’assessore Cicchi ha sottolineato che, ancora una volta dopo 11 edizioni, “Diversamente Creativi” è un avvenimento particolarmente importante per la città perché i tanti ragazzi, che frequentano le scuole o i centri diurni, dimostreranno in piazza come la disabilità rappresenti una grande ricchezza ed una risorsa. Si tratta, purtroppo, di un argomento che spesso viene dato un po’ per scontato e che non crea grande interesse mediatico, pur avendo implicazioni determinanti per la società.

Sono sotto gli occhi di tutti i passi in avanti che si è riusciti a compiere in tema di disabilità, visto che le persone stanno trovando sempre più la loro autonomia. Tuttavia non ci si può fermare, perché occorre fare ancora di più e meglio.

“Oggi – ha continuato l’assessore – parlare di disabilità significa parlare anche di scuola, lavoro, progetti di vita indipendente. L’iniziativa di giovedì sarà l’ennesima occasione utile per dimostrare che il diversamente abile è un cittadino con grandi risorse, capace di produrre progetti e risultati di assoluto interesse e pregio”.

L’assessore ha confermato che l’attenzione da parte dell’Amministrazione comunale sul versante delle disabilità è costante ed altissima: si lavora, infatti, per creare una città a misura di disabile, superando progressivamente ogni barriera.

Liana Cicchi, del Consorzio Auriga, ha puntualizzato che le 11 edizioni dell’evento confermano come lo stesso abbia trovato terreno fertile per progredire e svilupparsi.

La mission della cooperazione sociale – ha chiarito – è di considerare sempre la persona al centro; inoltre l’iniziativa di giovedì si pone l’obiettivo di far entrare in contatto i ragazzi delle scuole con le persone con disabilità. Ciò consentirà altresì di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della disabilità favorendo l’inclusione sociale.

Presente all’incontro di oggi anche il garante regione per l’infanzia e l’adolescenza Maria Pia Serlupini. L’iniziativa – ha confermato – è veramente importante per sottolineare quanto sia determinante per una città la “non esclusione”.

Nonostante leggi datate, infatti, ancora oggi bisogna lavorare molto per far sentire gli altri importanti per quello che sono, nonché per farli sentire parte integrante della comunità. Ciò perché la comunità ha bisogno di ognuno di noi senza differenze.

Infine il presidente dell’Osservatorio sulla disabilità Raffaele Goretti ha sottolineato che, se da un lato ci sono in Umbria tante esperienze positive, dall’altro permane una realtà diversa, fatta di diritti completamente negati al disabile.

E’ quindi necessario con coraggio far sì che eventi come quello di giovedì diventino parte integrante della realtà di tutti i giorni

Tanti i laboratori in piazza, sport, animazione, arte e tantissimo altro, grazie alla partecipazione di 15 Istituti comprensivi di vari territori ( Perugia, Marciano, Deruta, Bastia Umbra , Corciano ,Gubbio, Umbertide, San Giustino, Todi, Fratta Todina, Assisi, Todi, per un totale di 872 alunni e 68 insegnanti, 15 CSRE (74  adulti e 27 educatori), 3  centri diurni Altzaimer (27  ospiti, 6 educatori), 17 Associazione di volontariato dell’Umbria, l’Università di MusicArTerapia di Roma, 10 Cooperative.