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Da La Semente alla Cantina di Filippo: ragazzo con disabilità diventa operaio agricolo. Completamente autonomo. Raggiunto un traguardo storico

 Aiutare un ragazzo con disabilità a diventare autonomo, ad avere un lavoro a tutti gli effetti grazie all’impiego nel comparto agricolo.

Accade in Umbria, per la precisione tra le campagne di Limiti di Spello, dove si trova La Semente, cooperativa agricola sociale, e quelle di Cannara, dove insiste la Cantina Di Filippo, votata alla produzione di vini da agricoltura biologica.

Daniele, socio lavoratore della fattoria La Semente, grazie a un percorso strutturato con la presenza di operatori professionisti e con la supervisione della direzione della cooperativa, è infatti stato distaccato presso Di Filippo: la cantina lo accoglie per la cura degli animali presenti in cantina e sperimenta un inserimento lavorativo in completa autonomia.

La Semente continuerà a seguire a distanza Daniele nel suo nuovo luogo di lavoro, seppur in ottica prudenziale, mantenendo i servizi di tutoraggio e di supporto.

Si tratta di un traguardo storico per La Semente, spin-off di ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria: quando 15 anni fa fu disegnato il progetto per l’inserimento lavorativo in agricoltura sociale, originato dal centro diurno per giovani adulti autistici (situato sempre nelle campagne di Spello a due passi dalla cooperativa), uno degli obiettivi a cui l’associazione e i “coltivatori di intenti” de La Semente miravano era proprio quello di affiancare all’attività produttiva in campo agricolo i servizi occupazionali per soggetti svantaggiati. Daniele è il primo a lasciare del tutto il nido, facendo tesoro di quanto appreso in fattoria, a contatto con la natura e con gli altri soci.

Il futuro di Daniele rappresenta inoltre la messa in opera di una strategia in cui La Semente crede fermamente, ossia la creazione di un distretto sul territorio per lo sviluppo delle partnership nel pubblico-privato sociale, in grado di coinvolgere in un sistema composito il sistema sanitario, l’ambito cooperativo e il mondo profit, grazie alla disponibilità di un’azienda aperta all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

La Cantina di Filippo e La Semente presentano il primo vino etico umbro da agricoltura sociale

Dal palato armonico, vellutato e fresco del Sangiovese della Cantina Di Filippo e dalla collaborazione con la cooperativa La Semente, nasce il primo vino etico umbro da agricoltura sociale. Materia prima d’eccellenza, tutela e salvaguardia del terreno e del paesaggio, inserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati: sono questi gli ingredienti del Rosso dell’Umbria IGT etichettato dalla cantina di Cannara e prodotto grazie all’impiego nei campi per la raccolta delle uve dei soci lavoratori de La Semente, cooperativa agricola sociale di Limiti di Spello che si occupa del sostegno a ragazzi nello spettro autistico.

È un vino buono tre volte grazie alla qualità del prodotto derivante da un’agricoltura biologica rispettosa della natura; alla certezza della filiera produttiva, che insiste su un areale dalle storiche tradizioni delle tecniche di coltivazione e dalle pratiche enologiche affinate nel tempo; e grazie al coinvolgimento, nel ciclo produttivo, di un’impresa sociale impegnata nel sostegno delle persone con autismo.

Questo Sangiovese con certificazione etica verrà presentato alle istituzioni e alla stampa durante una tavola rotonda ad hoc e su invito organizzato per il 16 luglio alle ore 11.30, presso la Cantina di Filippo. Interverranno: Andrea Tittarelli (Presidente La Semente); Emma Di Filippo (titolare della Cantina Di Filippo); Fabrizio Gareggia (Sindaco di Cannara); Moreno Landrini (Sindaco di Spello); On. Filippo Gallinella (Presidente Commissione Parlamentare Agricoltura – saluti in video); Roberto Morroni (Assessore all’Agricoltura Regione Umbria); Valerio Mancini (Presidente Commissione Agricoltura Regione Umbria); Matteo Bartolini (Presidente CIA Umbria); Carlo Di Somma (Presidente Confcooperative Umbria). Alle 13 verrà poi offerto un aperitivo di degustazione realizzato dalla Cooperativa La Semente con i prodotti dei produttori di DiBiUm -Distretto Biologico Umbro.

La Semente, cooperativa sociale, parte di Agrisocial Network

Ha preso il via formalmente l’attività del Gruppo Operativo “AGRISOCIAL NETWORK”, il contratto di rete che riunisce Cooperative Sociali, Imprese Agroalimentari, Associazioni ed Enti di Ricerca finanziato dal PSR UMBRIA con la misura 16.1.
“Il progetto è stato promosso da Confcooperative Umbria e Legacoop Umbria – esordiscono Carlo Di Somma ed Andrea Bernardoni presidenti del settore della cooperazione sociale delle due Centrali Cooperative – e vede coinvolte le più rilevanti ed innovative cooperative sociali di tipo a) e di tipo b) operanti in Umbria”.
Nel contesto del gruppo operativo, noi de La Semente avremo il ruolo di coordinare diversi tavoli di service design orientati alla creazione di modelli di servizio nel campo dell’agricoltura sociale, grazie alle nostre specifiche competenze in questa disciplina e grazie alla nostra esperienza.
“Il partenariato coinvolge 42 attori – esordisce il Presidente del Gruppo Operativo e Segretario Regionale di Confcooperative Lorenzo Mariani – e per numero e qualità dei soggetti coinvolti è il più rilevante Gruppo Operativo incentrato nell’agricoltura sociale finanziato dai PSR Regionali. Obiettivi principali del progetto sono sostanzialmente tre: dare valore aggiunto ai prodotti dell’agricoltura sociale attraverso la predisposizione di un disciplinare di certificabilità ed un marchio di riconoscibilità; la codificazione di processi produttivi in agricoltura volti all’inclusione lavorativa; la definizione di un processo di accreditamento dei servizi socio-sanitari connessi all’agricoltura sociale”.
“Il progetto è assai complesso – prosegue il Project Manager Enrico Libera – con 3 filoni principali che si dipaneranno in 10 azioni e 41 sotto-azioni. In questo percorso ci avvarremo del supporto scientifico dell’Università di Perugia, dell’Università di Pisa e dell’Euricse di Trento”.
“La Giunta Regionale osserva con grande attenzione la crescita del fenomeno delle fattorie sociali – esordisce l’Ass. Roberto Morroni – preannunciando la prossima pubblicazione di un bando con 1,8 milioni di euro per le imprese che praticano agricoltura sociale”. “E’ auspicabile che dal GO possano scaturirne reali opportunità di valorizzazione commerciale unitamente a contenuti utili per portare a compimento il percorso regolamentare della Legge sulle fattorie sociali ed i presupposti per l’accreditamento dei servizi rieducativi, terapeutici e riabilitativi connessi all’agricoltura sociale”.

Al Senato, con esperti e testimonianze momento di confronto sui disturbi intellettivi

“Abbiamo sempre sostenuto il grande valore dell’agricoltura come fonte primaria di vita e opportunità di sviluppo. L’amore per questo settore e la consapevolezza di quanto ci possa offrire, ci ha spinti a incentivare la diversificazione delle attività dell’impresa agricola, tra queste, a renderci particolarmente orgogliosi, le opportunità fornite dall’agricoltura sociale. Grazie all’impegno di molti attori è diventata una pratica innovativa, elemento caratterizzante il ruolo multifunzionale dell’agricoltura”. Con questa premessa Cinzia Pagni, presidente ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani ha aperto il convegno “L’Agricoltura per l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva” che si è tenuto a Roma, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

Una mattinata di approfondimento, riflessione e confronto arricchita dalla presenza della neuropsichiatra infantile Paola Vizziello, di Daniela Pavoncello per l’INAPP e Giuliano Ciano per il FNAS. Presenti anche i referenti di quattro esperienze che già hanno attivato percorsi di agricoltura socialeCapodarco, Semente, Istituto Agazzi-Arezzo Rete “ALL in For All”, Cooperativa Pegaso Progetto RAES Azienda Agricola Olivart. Sono intervenuti Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali e Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera. A chiudere l’iniziativa il presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.

In Europa la disabilità riguarda una persona su seicirca 80 milioni di individui in totale, tra questi il tasso di povertà è superiore del 70% rispetto alla media, – anche a causa delle difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, – percentuali che aumentano oltre i 75 anni di etàIn Italia 750 mila persone sono iscritte al collocamento obbligatorio. Questi numeri, destinati ad aumentare di pari passo con l’invecchiamento demografico della popolazione, chiamano tutti, ognuno a seconda delle proprie capacità e possibilità, ad un profondo senso di responsabilità. E’ proprio in questo contesto che ASeS-Cia ha scelto di essere protagonista, a fianco di chi ha dimostrato di condividere questa visione di social-inclusive community, nella costruzione di progetti e azioni volte a migliorare la qualità della vita, partendo da nuovi principi di welfare di comunità.

Esperienze sul campo hanno dimostrato che l’agricoltura sociale è un laboratorio a cielo aperto e che le progettualità possono riguardare ambiti diversi, tutti però orientati all’obiettivo primario dello sviluppo di attività con utilità sociale. Utilizzando quell’insieme di opportunità che l’agricoltura offre, nascono e si sviluppano percorsi di equità e uguaglianza. Il settore primario offre, come verificato dai feedback dei progetti, un contesto unico, anche se non esclusivo, per fornire in collaborazione con cooperative sociali, associazioni, comuni e aziende sanitarie, servizi alle persone più deboli. Ecco allora che l’agricoltura sociale, ha dato vita a importanti percorsi.

L’evento tenutosi al Senato, è stato dunque un’occasione di incontro e confronto sui progetti di ASeS-Cia e sulle esperienze delle aziende agricole che hanno scelto l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità intellettive e questo, partendo anche dal prezioso contributo fornito dai giovani del Servizio Civile e dai percorsi di agricoltura sociale confederali in diversi territori. Di particolare interesse, infine, la presentazione dei progetti che partiranno a breve e che coinvolgo giovani diversamente abili e, ogni qualvolta possibile, anche le loro famiglie.

“Siamo fieri del lavoro che ASeS svolge valorizzando il ruolo sociale dell’agricoltura e mettendola a servizio delle persone più in difficoltà -è intervenuto Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani. Il valore delle iniziative è tangibile nei tanti casi aziendali che vedono coinvolti gli agricoltori di Cia. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione anche delle istituzioni -ha concluso Scanavino- in particolare nelle aree del Paese più periferiche, dove i servizi scarseggiano e l’agricoltura diventa unico baluardo d’inclusione”.

Al Senato incontro con esperti del settore e casi aziendali

“L’agricoltura per l’inclusione sociale di persone con disabilità intellettiva” questo il titolo del convegno promosso da ASeS, la Ong promossa da Cia-Agricoltori Italiani e in agenda per mercoledì 2 ottobre alle 9:30 a Roma presso il Senato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Via Giustiniani, 11).

Alle 10, l’avvio dei lavori con l’apertura di Cinzia Pagni, presidente ASeS-Cia e i saluti introduttivi di Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali; Gianpaolo Vallardi, presidente Commissione Agricoltura – Senato e Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura – Camera.

Interverranno Paola Vizziello, neuropsichiatra infantile, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico Milano; Daniela Pavoncello, INAPP e Giuliano Ciano, FNAS. A seguire le testimonianze di realtà attive in agricoltura sociale con il racconto di Salvatore Stingo, CapodarcoAndrea Tittarelli, La SementePaolo Lucattini, Istituto Agazzi – Arezzo, Rete “ALL in For All”; Federico Beconi, Coop Pegaso progetto RAES e Andrea Pagliai, Azienda agricola OLIVART.

Le conclusioni saranno affidate al presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.

Per partecipare è obbligatorio registrarsi.

ACCREDITI STAMPA La partecipazione all’iniziativa da parte degli operatori dell’informazione (giornalisti, fotografi e operatori) è regolamentata dall’Ufficio Stampa del Senato. Le richieste di accredito devono essere inviate all’Ufficio Stampa del Senato (fax: 06.6706.2947) e devono contenere i dati anagrafici (luogo e data di nascita), gli estremi della tessera dell’Ordine dei giornalisti, gli estremi del documento di identità per gli altri operatori dell’informazione e l’indicazione della testata di riferimento. Per ogni altra esigenza contattare direttamente l’Ufficio Stampa al numero 06 67063451

“Open Farms”, La Semente a Terni per la giornata studio sui disturbi dello spettro autistico

Si è tenuta giovedì 24 gennaio alle 8,30 presso l’Archivio di Stato di Terni, a palazzo Mazzancolli, la giornata di studi sui disturbi dello spettro autistico dal titolo “Open Farms”. Anche La Semente ha preso parte alla giornata, con l’intervento di Andrea Tittarelli, Direttore Generale di ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Umbria Onlus e amministratore de La Semente, di cui si è parlato come best practice e modello, da centro diurno, a fattoria sociale e distretto rurale.

Open Farms”, dunque, è stata una giornata studio dedicata alle possibilità offerte dall’Agricoltura Sociale per la promozione di progetti innovativi dedicati alle persone con disturbi dello Spettro autistico, creata  su iniziativa di CoopSociale ACTL, Cooperativa Sociale Agricola Terre Umbre, Legambiente, Angsa e USL Umbria 2. A “OpenFarms – L’Agricoltura sociale: un modello innovativo di intervento per persone con disturbi dello Spettro autistico” hanno partecipato esperti del settore: la giornata è stata infatti aperta da Sandro Corsi – Presidente di CoopSociale ACTL – e da Paola Carnevali Valentini – Presidente Associazione ANGSA Umbria. Il professor Saverio Senni (Dipartimento DAFNE, Università della Tuscia) ha poi moderato gli interventi successivi.

Ha aperto i lavori la dottoressa Antonia Tamantini, Direttrice Dipartimento Salute Mentale USL Umbria 2, la quale ha presentato il progetto Andromeda, la promozione di un progetto di vita per le persone con Disturbi dello Spettro Autistico. A seguire sono intervenuti Augusto Pasini, Responsabile Servizi di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza Azienda USL Umbria 2; Fabio Comunello – Psicologo, Psicoterapeuta, fondatore della BioFattoria Conca d’Oro (Bassano del Grappa); Andrea Tittarelli – Direttore Generale Angsa Umbria Onlus, Biancamaria Torquati – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali e l’agronoma Francesca Durastanti.

L’obiettivo della giornata è stato quello di aprire uno spazio di confronto, a partire dalle necessità del territorio ternano, per illustrare percorsi e modelli che coniugano l’agricoltura con la costruzione di progetti volti alle persone con disturbi dello spettro autistico.

Agricoltura sociale: un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità

L’agricoltura sociale continua a rappresentare un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità. Lo scorso 30 ottobre è stata presentata, a Roma presso la Sala Auditorium INAPP di Roma, sull’argomento una pubblicazione, curata da Daniela Pavoncello dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), nel corso di un convegno a cui hanno partecipato tra gli altri i sottosegretari del Governo Vincenzo Zoccano e Alessandra Pesce e i Presidenti delle Federazioni FISH e FAND Vincenzo Falabella e Franco Bettoni.

Si tratta di un ampio approfondimento curato da Silvia Cutrera e dedicato alla ricerca di Daniela Pavoncello intitolata “Agricoltura sociale: un laboratorio di inclusione per le persone con disabilità”, pubblicata dall’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la collaborazione del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria). La ricerca raccoglie i risultati del rapporto “Farming for Health”: l’agricoltura sociale come opportunità per l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
L’incontro è stato rivolto a tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, nello sviluppo di politiche e interventi volti a garantire pari opportunità e diritto ad una cittadinanza attiva. In tal senso, la partecipazione di autorevoli portatori d’interesse ha consentito certamente di sviluppare una profonda riflessione sul valore e sul significato dell’agricoltura sociale come pratica di un nuovo modello di welfare.

Il convegno è stato ripartito in due sessioni, la prima delle quali – dedicata al tema La governance istituzionale per lo sviluppo di un welfare generativo di comunità – è stata moderata da Stefano Sacchi, presidente dell’INAPP. Ne hanno discusso Vincenzo Zoccano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con deleghe a Famiglia e Disabilità e Alessandra Pesce, sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
La seconda sessione, invece, ha avuto come focus le opportunità di crescita e valorizzazione dello sviluppo locale attraverso le pratiche di agricoltura sociale. A moderare i lavori Ilaria Signoriello del Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale. Presenti Daniela Pavoncello, ricercatrice dell’INAPP, Andrea Canevaro dell’Università di Bologna, Francesca Giarè del CREA, Saverio Senni dell’Università della Tuscia, Aurelio Ferrazza dell’Aienda Aagricola Casale di Martignano – Rete Fattorie Sociali, Marco Livia delle ACLI Nazionali, Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Franco Bettoni, presidente nazionale della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).
Le conclusioni sono state affidate ad Anna Grimaldi dell’INAPP.

Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura | Commissione Europea al lavoro

Il settore agricolo e le zone rurali sono attori importanti per il benessere e il futuro dell’Unione Europea e dei suoi cittadini. L’Europa, è uno dei principali produttori di cibo al mondo e garantisce la sicurezza alimentare per oltre 500 milioni di cittadini europei. Al termine del 2017, è dunque necessario riflettere sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, in particolare per chi, come La Semente, è addetto al settore.

In uno studio pubblicato lo scorso novembre da parte della Commissione Europea, risulta come il ruolo degli agricoltori dell’UE sia fondamentale: sono infatti i primi amministratori dell’ambiente naturale, si prendono cura delle risorse, dal suolo, all’acqua, all’aria e alla biodiversità per una superficie coltivata pari al 48% di quella a disposizione in Unione Europea (le foreste si aggirano al 36%). E’ anche e soprattutto per questo motivo che risulta fondamentale preservare le risorse naturali, non depauperare il terreno, ma piuttosto agire nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

L’Unione Europea ha in tal senso individuato tre dimensioni di lavoro per la sostenibilità in agricoltura: economica, sociale e ambientale. Ad esse, si aggiunge la forte sinergia che può essere data dalla ricerca e dallo sviluppo tecnologico.

Se dunque le dimensioni economica e ambientale sono state più spesso “battute” e percorse, quella sociale rappresenta la vera sfida del futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura. Una delle priorità resta per questo motivo quella del rafforzamento delle capacità locali e di promozione per l’inclusione sociale e la riduzione della povertà, da raggiungere attraverso un approccio bottom-up a livello locale. “È necessario – scrive la Commissione Europea nel suo report – migliorare la sinergia e il coordinamento con autorità municipali e agenzie locali per mobilitare pienamente il potenziale rurale“.

L’idea alla base dell’agricoltura sociale e dell’assistenza è molto più che un’opportunità di sviluppo per le fattorie specializzate in cui possono essere integrate persone con bisogni speciali. L’educazione, lo sviluppo delle persone e la loro multifunzionalità: anche questi sono obiettivi dell’agricoltura sociale.

ESPERIENZE IN EUROPA DI SOCIAL FARMING

Ma qual è la situazione in Italia?

Il Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale rappresenta un luogo votato alle esperienze di social farming, dove il pluralismo in Italia tra aziende agricole, cooperative sociali, comunità di accoglienza, associazioni di genitori, esperti o professori universitari possono confrontarsi. Attualmente sono 250 le fattorie sociali in Italia, che operano a vario titolo sul territorio, mentre l’agricoltura sociale è regolata da una legge recente, la 141 del 18 agosto del 2015. E’ la stessa normativa a riconoscere la vastità delle esperienze di agricoltura sociale presenti in Italia. Queste ultime infatti riguardano solo fattorie o cooperative che gestiscono attività agricole con detenuti, immigrati o persone con disabilità. Agricoltura sociale è anche quando si sceglie di produrre in modo equosolidale o si recuperando terreni confiscati alle mafie. Oppure quando si difende la biodiversità o si realizza un giardino o un orto condiviso in città.

Attualmente quasi tutte le Regioni italiane hanno una legge che riguarda l’agricoltura sociale, mentre per Puglia, Lazio, Basilicata e Sicilia le normative regionali sono in corso di definizione. Per gli esperti, molto dipenderà anche dai percorsi di formazione dei professionisti interessati a intraprendere questi percorsi.

Per ulteriori dettagli, potete visitare questi link:

SOCIAL FARMING IN EUROPE AND ITALY

WELFORUM.IT

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Care-t-farms | Un progetto Erasmus+ per formare l’agricoltura sociale

Dall’Europa in visita a La Semente. Questa mattina, 1° dicembre, è venuta a trovarci la Cia dell’Umbria, che in questi giorni ospita nella propria sede di Perugia il meeting iniziale del progetto Erasmus+ Partenariati Strategici per la Formazione Professionale (VET) CARE-T-FARMS, dedicato alla formazione integrata degli agricoltori, degli operatori e degli specialisti di assistenza socio-sanitaria che concorrono a fornire servizi di inclusione relazionale e lavorativa  a persone con diverse tipologie di disabilità mentale e disagio sociale.

La recente legge 141 del 18 agosto 2015, “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” ha inteso regolamentare questa tipologia di attività agricole multifunzionali, iniziate in Italia negli anni ’90 dopo che si erano già sperimentate forme di agricoltura sociale in Olanda e Belgio, per dare un carattere istituzionale nel contesto territoriale e socio-sanitario ad aziende agricole che presentino competenze e programmi in grado di fornire percorsi riabilitativi e cognitivi adeguati.

Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi a partire dal 1° novembre, si propone di realizzare un contesto europeo di rete basato su casi di studio, scambio di buone pratiche e materiali per la formazione combinata in aula, in azienda e online volti ad acquisire le molteplici competenze necessarie al funzionamento di un’azienda agricola sociale e dei suoi operatori. La visita a La Semente si è configurata, appunto, nell’esperienzialità di un caso di studio di successo nell’agricoltura sociale.

Fanno parte del progetto il CDR, Centro nazionale per la formazione allo sviluppo rurale, sede di Cracovia in Polonia, che avrà funzioni di coordinamento del partenariato, ARID, Associazione per lo sviluppo delle attività formative nella regione Lacjum in Polonia, ELO, Associazione di rete degli imprenditori agricoli europei, con sede in Belgio a Bruxelles, ON Projects, azienda esperta nella gestione di programmi europei con sede in Spagna a Granada, l’Università di Çanakkale in Turchia, con competenze nelle terapie assistite con animali, l’AUSL Umbria1, responsabile per le cure socio-sanitarie nell’area del Perugino e la Cia Umbria Servizi all’Impresa che sviluppa servizi tecnici per le aziende agricole sul territorio regionale.

Oltre alla realizzazione dei materiali formativi che verranno resi disponibili agli utenti su una piattaforma internet aperta, il progetto realizzerà una serie di eventi nazionali ed un evento europeo a Bruxelles nel quale verranno coinvolti rappresentanti delle istituzioni europee, delle organizzazioni agricole e del mondo del lavoro rappresentate presso le rispettive sedi europee.

Nasce Euro+Med AgriSocial Forum | L’incontro a Bruxelles

E’ nato l’Euro+Med Agrisocial Forum, l’11 luglio a seguito di un incontro-dibattito al Parlamento Europeo, con i rappresentanti delle Reti dell’Agricoltura Sociale di Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Albania, Tunisia e Italia, si è costituito ufficialmente il comitato promotore dell’Euro+Med AgriSocial Forum, uno spazio politico e culturale di discussione e di confronto a livello Ue e della sponda Sud del Mediterraneo, con tutti i soggetti e reti che si occupano di agricoltura sociale.

La costituzione del comitato fa seguito all’appello lanciato a Roma, a settembre 2016, dal Forum Nazionale Agricoltura Sociale unitamente alla Cia – Agricoltori Italiani, accolto tra gli altri dal Viceministro del MIPAF On. Andrea Olivero, dall’On. Massimo Fiorio primo firmatario della legge nazionale sull’agricoltura sociale e da Rete delle Fattorie Sociali, Confagricoltura, Libera, Agricoltura Capodarco, Nuova Cooperazione Organizzata, Rete Rurale Nazionale.

La costituzione del comitato promotore – precisa Ilaria Signoriello, portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale – è solo il primo passo di un percorso che vuole essere partecipato e coinvolgere i vari stakeholder italiani, europei e africani, per ripartire dalla terra e tessere relazioni di cooperazione e di pace”.

“L’agricoltura sociale – prosegue Signoriello – è un approccio win to win che in tutta Europa e nel mondo rappresenta uno straordinario processo di responsabilizzazione dei singoli e delle comunità. È una delle pratiche locali che maggiormente può contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili sanciti dall’Agenda 2030 e approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. Alla sostenibilità economica aggiunge la responsabilità verso l’ambiente e la comunità locale, il territorio e i suoi beni comuni, in un’ottica di un’economia sociale, solidale e responsabile, dove interesse privato e collettivo non si contrappongono, ma si coniugano in processi e modelli economici innovativi, dove l’economia e il settore primario tornano ad assolvere una funzione di servizio al benessere dell’intera comunità, partendo dai più deboli”.

Oltre che dal Forum Nazionale Agricoltura Sociale e da CIA – Agricoltori Italiani, il documento costitutivo del comitato promotore è stato sottoscritto ASeS – Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, da un rappresentante del Parlamento Italiano (Massimo Fiorio – Primo firmatario della legge sull’agricoltura sociale in Italia), da alcuni rappresentanti dell‘Università di Wageningen, dal Walloon Rural network, dal Support Center for Green Care, dal Sindacato agricolo Tunisia – Synagri, da CercicaCREA – PB, RRN Rete Rurale NazionaleCNCA – Coordinamento nazionale comitati di accoglienzaCittadinanza AttivaNCO Nuova Cooperazione Organizzata, dal Ministero dell’Agricoltura dell’Albania, da INAC AlbaniaACW, KASH Albania.

Agricoltura sociale | Cos’è, qual è la legge, qual è il suo futuro

Dotare l’Italia nell’anno di Expo di una legge sull’agricoltura sociale non è solo una buona notizia, è una grande opportunità e il riconoscimento del lavoro che migliaia di esperienze portano avanti ogni giorno sui territori“. A pronunciare questa frase è stato il Ministro Maurizio Martina, nel 2015, anno appunto di Expo.

Tutta l’Italia già si proiettava verso l’orizzonte dell’agricoltura sociale, con il piglio del “fare” oltre che del “progettare”. Si tratta di uno strumento di riabilitazione ed inclusione, e dunque non soltanto di una opportunità economica. Un provvedimento, quello attraverso il quale è stata approvata la legge sull’agricoltura sociale, con cui è stato rimessa al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi economici e responsabilità sociale. Allo stesso tempo si sono rafforzate le opportunità di crescita della multifunzionalità delle aziende agricole, contribuendo allo sviluppo sostenibile dei nostri territori.

Nell’ambito dell’agricoltura sociale rientrano una serie di attività che prevedono: l‘inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale; prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura; prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante; iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

Le Regioni, nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possono promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell’agricoltura sociale. A loro volta le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni prevedono poi specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche. Gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli. Ancora gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata;

Da quella legge tanto è stato fatto. E si va avanti in questi mesi, grazie all’istituzione dell’Osservatorio sull’agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf. Un organo chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale. Esso assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione.

La Semente a “Con i piedi per terra” su Telesanterno

Umbria terra di eccellenze con l’economia agricola punta di diamante dello sviluppo della regione. Un modello di cui ha parlato anche la trasmissione di Telesanterno, “Con i piedi per terra“, in visita ad Agriumbria. La trasmissione ha fatto tappa anche a La Semente, per scoprire come l’agricoltura sociale sia realmente il futuro del primo e del terzo settore.

Partiti nel 2011, come centro diurno semiresidenziale, oggi La Semente ha creato una cooperativa agricola sociale, utile alla produzione biologica e all’impiego di lavoratori svantaggiati. L’approccio cognitivo-comportamentale usato a La Semente viene da lontano, dagli Stati Uniti d’America, ma ben si adatta al panorama umbro. Laboratori, sala, orto, back-office, la simulazione di stanze di una struttura ricettiva alberghiera: questi alcuni dei progetti del centro diurno, che vanno di pari passo con lo spin off della fattoria sociale e dell’agriturismo che sta per nascere.

In questo quadro, l’approccio sistemico al territorio, il rapporto con le istituzioni, la ricerca, la crescita del gruppo di acquisto solidale, la creazione di un hub rurale e il marketing sociale costituiscono la diversificazione del nostro progetto, un trait d’union fondamentale tra la cooperazione, l’imprenditorialità e il sistema socio-sanitario.

Trovate qui tutti i riferimenti per guardare la puntata —> //bit.ly/2l7uArA

La trasmissione è già andata in onda in prima visione tv sabato 11 febbraio alle 12.30 su Telesanterno (canale 18 del digitale terrestre dell’Emilia-Romagna) in replica martedì 14 febbraio alle ore 21. Su Telesanterno 2 (canale 186 in Emilia-Romagna e 288 in Veneto) sarà inoltre trasmessa giovedì 16 febbraio alle ore 20. Diffusione nazionale sul circuito Odeon domenica 19 febbraio alle ore 20.00.